Che il bando per la riqualificazione periferie non sia una campanilistica rincorsa per accaparrarsi fondi pubblici ma occasione di collaborazione fra città diverse per il rilancio della nazione!
il 03/06/2016
Finalmente è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il bando con il quale sono definiti le modalita’ e la procedura di presentazione dei progetti per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle citta’ metropolitane, dei comuni capoluogo di provincia e della citta’ di Aosta.
Diamo un primo sguardo al provvedimento:
(GU n.127 del 1-6-2016 )
“..Il Presidente del Consiglio dei Ministri di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministro dei Beni e delle Attivita’ Culturali e del Turismo…”
Dal numero dei ministri interessati al bando se ne comprende la rilevanza nazionale e l’importanza di una più stretta collaborazione tra ministeri economici e culturali
……..Vista ..la legge di stabilita’ 2016 e Visto, in particolare, l’art. 1, comma 974, della citata legge n.208 del 2015, che ha istituito per l’anno 2016 il Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle citta’ metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, finalizzato alla realizzazione di interventi urgenti per la rigenerazione delle aree urbane degradate attraverso la promozione di progetti di miglioramento della qualita’ del decoro urbano, di manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione delle aree pubbliche e delle strutture edilizie esistenti, rivolti all’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacita’ di resilienza urbana, al potenziamento delle prestazioni urbane anche con riferimento alla mobilita’ sostenibile, allo sviluppo di pratiche, come quelle del terzo settore e del servizio civile, per l’inclusione sociale e per la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano, anche con riferimento all’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonche’ alle attivita’ culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati; (…omisiss…) ………….Per l’attuazione del Programma e’ istituito un fondo denominato “Fondo per l’attuazione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie”, di cui all’articolo 1, comma 978, della legge 28 dicembre 2015, n. 208. A tale fine e’ autorizzata la spesa di 500 milioni di euro per l’anno 2016.
Art. 3.
Soggetti proponenti
1. Sono ammessi a presentare i progetti, entro 90 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del DPCM e del bando: le citta’ metropolitane, i comuni capoluogo di provincia e la citta’ di Aosta.
2. Ai fini dell’individuazione degli interventi, gli enti di cui al precedente comma 1 favoriscono la piu’ ampia partecipazione all’attuazione dei progetti da parte di altri soggetti pubblici e privati.”
Già qui un segnale positivo di favore verso progetti attuati in collaborazione con altri enti pubblici e privati, non solo localmente riferibili alle singole realtà comunali
“3 Le citta’ metropolitane presentano proposte che comprendono progetti specifici per il comune del loro territorio con il maggior numero di abitanti, distinti dalle ulteriori iniziative per le quali si richiede il finanziamento, e proposte che interessano anche i comuni contermini alla citta’ capoluogo all’interno del perimetro metropolitano.”
E’ una delle prime sfide serie che dovranno affrontare i sindaci delle 10 città metropolitane. Nuovi “enti territoriali di vasta area” i cui territori coincidono con quelli delle province omonime: Roma Capitale, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria.
Una responsabilità di coordinamento di interessi metropolitani che vanno oltre le mura cittadine
“4. Gli enti di cui al precedente comma 1 promuovono i progetti in coerenza con gli strumenti di pianificazione e di programmazione territoriale regionale e comunitaria e ne assicurano l’integrazione con le politiche settoriali assunte dagli altri enti pubblici competenti per territorio.”
Qui dovrebbe essere chiara l’intenzione del Governo di evitare sterili lotte campanilistiche per accaparrarsi più denaro possibile, con estemporanei bizzarri progetti localistici non rientranti in più vasti interessi regionali, nazionali e comunitari
Art. 4.
Oggetto dei progetti
1. I progetti devono avere ad oggetto la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle citta’ metropolitane, dei comuni capoluogo di provincia e della citta’ di Aosta.
Purtroppo molti governi, non solo il nostro, sembrano aver acquisito una maggior consapevolezza dell’importanza della riqualificazione e della sicurezza delle periferie solo dopo i drammatici attentati terroristici nel cuore dell’Europa. Speriamo che anche i proponenti i progetti siano consapevoli di questo e che riescano a coinvolgere anche le comunità di immigrati di prima e seconde generazioni
“2. Ai fini del presente bando, si considerano periferie le aree urbane caratterizzate da situazioni di marginalita’ economica e sociale, degrado edilizio e carenza di servizi.
3. Gli interventi, da attuarsi senza ulteriore consumo di suolo, potranno riguardare una o piu’ delle seguenti tipologie di azione:
a) progetti di miglioramento della qualita’ del decoro urbano;
b) progetti di manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione di
aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti, per finalita’ di interesse pubblico;
c) progetti rivolti all’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacita’ di resilienza urbana;
Certo un termine meno burocratese non lo potevano utilizzare, no?
In altre parole comunque si tratta di progetti volti, tra l’altro, a rendere più semplice la risposta delle comunità locali a stress derivanti dall’arrivo ed integrazione di immigrati o dall’irrompere di nuove tecnologie e macchine in grado di scompaginare la tranquilla realtà di alcune periferie, se non si aiuta la popolazione originaria a gestire le novità
” d) progetti per il potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana, tra i quali lo sviluppo di pratiche del terzo settore e del servizio civile, per l’inclusione sociale e la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano e urbano;
e) progetti per la mobilita’ sostenibile e l’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonche’ alle attivita’ culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati.
…………………………………………………………………………………….
5. Una quota del 5% delle risorse dell’investimento per ciascuna citta’ puo’ essere destinata alla predisposizione di piani urbanistici, piani della mobilita’, studi di fattibilita’ e/o atti necessari per la costituzione di societa’ pubblico/private e/o interventi in finanza di progetto, investimenti immateriali quali e-government, marketing territoriale, sviluppo di nuovi servizi, formazione (se collegati e funzionali ai progetti innovativi proposti).
…………………………………..
………………………..OMISISS……………………………………………………………….
Art. 7.
Criteri di valutazione dei progetti
1. Nella selezione dei progetti saranno applicati i seguenti criteri di valutazione, con relativi punteggi:
a) tempestiva esecutivita’ degli interventi (fino a 25 punti);
b) capacita’ di attivare sinergie tra finanziamenti pubblici e privati, laddove il contributo finanziario di questi ultimi sia pari almeno al 25% dell’importo complessivo necessario alla realizzazione del progetto proposto (fino a 25 punti);
c) fattibilita’ economica e finanziaria e coerenza interna del progetto, anche con riferimento a singoli moduli funzionali (fino a 20 punti);
d) qualita’ e innovativita’ del progetto sotto il profilo organizzativo, gestionale, ecologico ambientale e architettonico (fino a 20 punti);
e) capacita’ di innescare un processo di rivitalizzazione economica, sociale e culturale del contesto urbano di riferimento (fino a 10 punti).
2. Il Nucleo per la valutazione dei progetti, di cui al successivo articolo 9, stabilisce un punteggio minimo per l’ammissione dei progetti a finanziamento. …….”
In un’ottica di collaborazione tra città e regioni diverse – collaborazione auspicabile per favorire la presentazione al Governo di progetti ” in coerenza con gli strumenti di pianificazione e di programmazione territoriale regionale e comunitaria e ne assicurano l’integrazione con le politiche settoriali assunte dagli altri enti pubblici competenti per territorio” – lo Studio Papperini Relocation sarà lieto di collaborare con realtà pubbliche e private di varie parti d’Italia, in particolare coloro che intendono utilizzare questo strumento legislativo al fine di riqualificare le periferie, promuovere la convivenza pacifica tra le diverse comunità che vi risiedono, creare un clima favorevole, aperto, multiculturale, sia per le grandi aziende sia per gli imprenditori individuali stranieri che hanno trovato in Italia una nuova Patria.
A Roma in questa ottica collaborativa ci stiamo muovendo con il progetto sperimentale “Multinvest in Rome” che già sta permettendo una collaborazione tra pubblico e privato per l’obiettivo comune di riqualificare le periferie. Ogni realtà territoriale è diversa dalle altre, ma vi sono dei punti in comune e delle possibili sinergie che potranno sicuramente essere attivate in vista dell’interesse comune per la ripresa morale ed economica della nazione
Giovanni Papperini
Giovanni Papperini