L’essenza pornografica dell’abbuffata statalista, culla della corruzione.
il 01/03/2015
L’abbuffata iper-regolatoria statalista, culla della corruzione e del degrado della nazione, è di natura pornografica. Intesa come massima espressione di comportamenti e divulgazioni manifestamente ( e maliziosamente) osceni.
Nel suo significato originario il pornografo è “lo scrittore (di cose attinenti) alle meretrici (G. Devoto). Il significato era quindi legato alla sfera sessuale. Nelle culture dove le modalità d’uso dei genitali sono state “mappate” la pornografia è andata a coprire gli spazi “non allocati” nella “normalità” e correttezza comportamentale.
L’uso non conforme alle “regole” è stato considerato “pornografico”. Solo che il concetto stesso di pornografia esiste in seguito alla creazione di una “mappa” dei comportamenti individuali, anche quelli più intimi. Non esiste infatti nelle società “primitive”, dove la malizia non si è insinuata nella sfera personale degli individui e dove al massimo esiste il concetto di “tabù” che solo parzialmente può essere collegato con la pornografia.
La pretesa di “mappare” tutti i comportamenti degl individui, iniziando dai più intimi ma poi espandendosi alla generalità dei comportamenti, è alla base del patto sociale per permettere l’incivilimento. Scriveva Freud nel 1929:
“La libertà individuale non è un frutto della civiltà. Era massima prima di qualsiasi civiltà, benché in realtà a quel tempo in gran parte priva di valore, poiché l’individuo difficilmente era in grado di difenderla. La libertà subisce delle limitazioni ad opera dell’incivilimento e la giustizia esige che queste restrizioni colpiscano tutti. Ciò che in una comunità umana indica un desiderio di libertà, può essere ribellione contro qualche ingiustizia che è in atto e così risultare utile per un’ulteriore evoluzione civile, rimanere compatibile con la civiltà. (Freud, Il Disagio della Civiltà, 1929) “(vedi su questo mie considerazioni su “Le limitazioni della libertà individuale in cambio dell’incivilimento devono valere per tutti altrimenti è tirannia! “)
La pretesa dello Stato ( ed in generale del settore Pubblico: potere politico, esecutivo e la magistratura) di regolamentare in maniera troppo cogente e minuziosa ogni aspetto della società è sostanzialmente un’orgia di potere, sproporzionata alle necessarie regolamentazioni che sono alla base della civiltà e foriero di corruzione e di una bolgia di scappatioie per gli “amici degli amici”. Confonde azioni e comportamenti veramente necessari per la convivenza civile con azioni che incidono pesantemente sulla vita degli individui e degli altri corpi intermedi tra l’individuo e la nazione ( famiglia, vicinato, associazioni , ecc).
Queste anomale intromissioni sugli individui e sulla loro libertà di auto-organizzarsi – come ad esempio, l’impossibilità nei fatti, da parte di comunità di vicinato di risparmiare sui costi generali per la pulizia ed il decoro urbano tramite interventi gestiti direttamente a livello locale , possibilità solo teoricamente prevista dalla legge “Sblocca Italia” – sono essenzialmente configurabili come pornografiche perchè sono innaturali utilizzi della “potenza statale”.
Giovanni Papperini