Permettere solo l’immigrazione qualificata ostacola l’arrivo di talenti dall’estero.

 

Può sembrare un paradosso ma limitare l’immigrazione alla sola immigrazione qualificata è di ostacolo all’arrivo di talenti provenienti dall’estero.
Infatti si viene a creare un pericoloso “collo di bottiglia” verso il quale si concentra un flusso immigratorio non solo realmente qualificato, ma anche costituito da persone che, pur non possedendo tutte le caratteristiche proprie dell’immigrazione qualificata,tentano in tutti i modi di farsi passare per tali. Essendo loro preclusa ogni altra possibilità di ingresso regolare.
Questo comporta inevitabilmente un esponenziale aumento dei controlli e della lunghezza degli iter autorizzativi , nell’intento di combattere fenomeni di richieste strumentali e non adeguatamente documentate di visti e permessi di soggiorno “fuori quota”.
Anche in nazioni con una burocrazia più efficiente come il Regno Unito scelte politiche troppo orientate a favorire esclusivamente l’immigrazione qualificata alla fine creano ostacoli tali alle imprese, per il reclutamento di “talenti” dall’estero o per la valorizzazione di talenti già presenti sul territorio,da spingerle a rivolgersi solo al mercato europeo. Vedi articolo del Financial Times “Visa curbs on highly skilled migrants hit UK talent pool”
E’ quindi doppiamente dannoso per l’interesse della nazione non lasciare aperti annualmente un certo numero di quote anche per l’immigrazione non particolarmente qualificata . Da una parte, come ho scritto in questo articolo “Immigrazione per motivi economici incontrollata: non si chiude la porta per lasciare aperte le finestre” è privo di senso assumere atteggiamenti “cattivisti” con il non emanare flussi annui di immigrazione consistenti, e contemporaneamente atteggiamenti troppo “buonisti” o semplicemente irresponsabili impiegando anni per stabilire se una persona ha diritto o meno allo status di Rifugiato o concedendo con estrema liberalità protezione “sussidiaria” a persone chiaramente non oggetto di persecuzioni nel loro paese di origine, ma assolutamente desiderose di fuggire da gravissime situazioni di miseria causate da regimi se non tirannici sicuramente contrari alla libera iniziativa privata ed in toto alla globalizzazione , e che se ne vantano pure quando si vogliono distinguere dalla feroce dittatura nord coreana, mi riferisco al regime eritreo tanto per essere chiari, si veda “Lettera del presidente del comitato media italia (portavoce della comunità eritrea in italia), derres araia, al presidente dell’ordine dei giornalisti.”
Dall’altra parte la mancata emanazione di decreti flussi e la contemporanea non emanazione di “sanatorie”, sia pure “contingentate” come ho scritto in questo articolo :“E’ possibile una “sanatoria” contingentata per gli extracomunitari?” gonfia situazioni di irregolarità sul territorio ed aumenta la pressione verso gli unici visti e permessi possibili. Con aumento dei fenomeni di iperburocrazia e di conseguente corruzione, sempre gravi di per sé, gravissimi se si riferiscono a permessi speciali come quelli per residenza elettiva o art 27 lettera a) o g)

Giovanni Papperini