La colonizzazione dello spazio ci renderà immortali o giganteschi?
La più laicamente ed umanamente comprensibile ragione delle malattie e della morte consiste in un sorta di “obsolescenza programmata” congenita negli esseri umani, inserita nel nostro dna fin dalla nascita. Un mezzo necessario per evitare il sovrappopolamento del pianeta Terra.
I progressi della tecnologia, oltre alla innata propensione dell’essere umano verso l’avventurosa scoperta dell’ignoto, potrebbero nell’arco dei prossimi decenni creare le precondizioni tecniche per la colonizzazione dei pianeti più prossimi e compatibili con la vita umana. Si spera che nel frattempo il diritto e le altre discipline umanistiche avranno già affrontato ed in qualche modo risolto le innumerevoli questioni di natura psicologica, sociale e giuridica collegate con la colonizzazione di altri pianeti.
Giuristi illuminati, rendendosi conto che la tecnologia può fare salti in avanti come i canguri, mentre l’organizzazione sociale è molto più lenta e lineare nell’affrontare novità epocali, hanno già da decenni iniziato ad affrontare il tema del diritto spaziale.
Le rotte migratorie extraterrestri liberereranno la Terra dal rischio di sovrappopolamento e verrà quindi progressivamente meno l’esigenza della morte liberatrice dello spazio vitale. Resta da vedere se si manifesteranno modifiche nel dna per farci vivere sempre più a lungo o, invece, per farci diventare dei giganti, come avviene in certe isole per degli animali privi di competitori e predatori e con disponibilità di risorse alimentari abbondanti.
Giovanni Papperini