Oggi come nel passato persone, con alte qualifiche e/o particolari competenze, provenienti dall’estero danno un fondamentale contributo al progredire della civiltà nelle nazioni ospitanti.

Se l’Antica Grecia ha potuto raggiungere un così alto grado di civiltà, tale da lasciare una imperitura impronta in tutto il bacino del Mediterraneo, questo si deve anche alla professionalità e creatività artistica di un considerevole numero di artigiani stranieri.

Gli antichi Greci, riconoscendone il valore, concedevano lo status di “lavoratori pubblici” agli artigiani-artisti “barbari” fenici e di altre origini.

Tale status permetteva loro di trasferirsi agevolmente da una polis all’altra.

Come scrive uno dei maggiori studiosi di storia antica, l’inglese Oswyn Murray, in “La Grecia delle origini”: “..a partire dalla fine del IX secolo, artigiani metallurgici fenici lavoravano a Creta oggetti votivi in bronzo battuto, rinvenuti poi nella grotta sul monte IDA, ad Olimpia…nello stesso tempo orafi fenici operavano a Cnosso e forse anche ad Atene “…. L’arrivo in Grecia di artigiani dall’estero è alla “base del trasferimento in Grecia di procedimenti di lavorazione che possono essere stati appresi solo attraverso contatti personali..” non semplicemente tramite l’importazione di manufatti dall’estero. La manifattura dell’oro in filigrana e a granulazione, il taglio delle pietre preziose, l’intaglio dell’avorio, l’impiego dello stampo in terracotta, nonché il metodo a cera persa per effettuare le gettate di bronzo, sono alcuni esempi di tali tecniche..” . Nella foto allegata riporto un manufatto d’oro fabbricato a Creta da immigrati fenici che hanno importato in Grecia la tecnica della granulazione e della lavorazione a filigrana dell’oro.

Oggi in Italia il personale altamente qualificato proveniente dall’estero è il personale chiave per l’implementazione degli investimenti diretti esteri. Nonostante la facilità di trasporto dei materiali da un continente all’altro e l’interconnessione continua tramite internet la presenza, anche temporanea, di personale altamente qualificato, gli expat, i “relocati” o gli “art 27” come si usa denominarli in Italia,  fornisce quel contatto umano indispensabile perché avvenga un trasferimento di tecnologia da una nazione all’altra. Sono i ricercatori dei centri di ricerca, sono gli start-upper innovativi. Sono i dirigenti delle aziende multinazionali a capitale estero che danno lavoro a milioni di Italiani. Sono una manciata di architetti e ingegneri stranieri che vivacizzano il panorama di una metropoli come Milano inserendovi ardite costruzioni come il giapponese Arata Isozaki , ideatore insieme all’italiano Andrea Maffei della “Torre Isozaki”, l’edificio più alto in Italia.

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E’ anche per merito di chi dall’estero è venuto in Italia per studiare e apprendere dal vivo il “Bel canto” attualizzandolo con la propria cultura d’origine che in tutto il Mondo risuonano le note di Verdi e di Donizetti , si veda l’intervista al famoso baritono albanese Gezim Myshketa. Sono le pittrici olandesi , russe e francesi che hanno scelto di stabilirsi nel cuore verde dell’Italia. Per far conoscere la loro opere la Fondazione olandese “Arte senza Frontiere”, Ente olandese il cui fine è quello di scambi artistici e culturali per promuovere la conoscenza di artisti stranieri in Italia e italiani all’estero, sta spingendo le autorità perugine ad organizzare una grande mostra di pittrici olandesi, russe e francesi affiancate da artisti umbri.

Sono gli scultori inglesi che svelano le beltà nascoste sotto le lastre dei nostri marmi. Sono le scrittrici statunitensi che ambientano i loro romanzi di successo nelle calli di Venezia o nelle brumose vie meneghine. Sono gli start-upper innovativi coreani che hanno scelto l’Italia per realizzare arditi progetti di connubio tra tecnologia e alta moda.

Giovanni Papperini

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