Salvataggi in mare dei migranti: il Potlach salvifico agli occhi degli anticapitalisti delle ONG finanziate dai privati
il 25/04/2017
Vorrei qui offrire una spiegazione al paradosso degli anticapitalisti che appoggiano le ONG finanziate con fondi privati che raccolgono i migranti in mare
Francamente ho delle difficoltà a comprendere come sia possibile che molte persone ed organizzazioni che in più occasioni manifestano una radicale contrapposizione a tutto quello che è “privato”, aziende, professionisti, lavoratori autonomi, ecc. sono invece in prima linea sui social e nelle piazze per appoggiare le ONG impegnate in operazioni di recupero e trasbordo verso le coste italiane di migranti appena al largo delle coste libiche.
ONG sospettate di essere in qualche modo in combutta con i “trafficanti di esseri umani” , gli “scafisti” e chi li manovra, che ribattono alle accuse dichiarando che i soldi per le operazioni nel Mediterraneo derivano o da fondi propri o da contributi elargiti da donatori privati da tutto il mondo, aziende comprese.
ONG che ribaltano la responsabilità di arrivi massicci di migranti nelle nostre coste dai loro interventi alle responsabilità degli stati non in grado di creare situazioni di sicurezza in Libia e negli stati da dove provengono la maggior parte di tali migranti.
Senza entrare nel merito di una situazione complessa relativa alla distinzione , non sempre possibile, tra Rifugiati e Migranti economici, quello che mi incuriosisce è l’appoggio che tali ONG ricevono da persone ed organizzazioni che in ogni altra occasione manifestano il loro disappunto e contrasto, anche acceso, nei confronti delle aziende private.
E’ come se l’aiuto verso i migranti in difficoltà creasse una specie di “salvacondotto” per le imprese private, una “zona franca” per il capitalismo. Un qualcosa di simile al Potlach (in questo articolo si spiega il significato di Potlach come dono dopo l’accumulazione) degli Indiani d’America, l’usanza , una volta raggiunto un certo grado di prosperità, di donare agli altri i propri beni anche a costo di divenire povero per troppa generosità. Ecco l’aiuto ai disperati migranti in mare è come una specie di moderno Potlach a cui si sottopongono organizzazioni rette da fondi privati. Con tali manifestazioni di generosità altruistica, o ritenuta tale se dovessero rivelarsi vere le accuse di combutta con i trafficanti, il capitalismo agli occhi degli anticapitalisti si purifica ed assume una natura diversa, umana.
Dopotutto le parole “dono” e “migrazione” nell’originaria lingua indoeuropea hanno la stessa radice in *mei come ho spiegato in questo articolo “L’immigrazione è anche un dono da non sprecare”
Giovanni Papperini