Finalmente introdotta una procedura chiara e semplificata per il rilascio della “carta blu UE” con la circolare congiunta Lavoro-Interno 2740 del 05.05.2015

 

E’ stata finalmente pubblicata una circolare congiunta Ministero del Lavoro – Ministero dell’Interno che si attendeva da tempo e che introduce una procedura semplificata per il rilascio della “carta blu europea”.
La “carta blu europea” è stata introdotta in Italia nel 2012 in attuazione della direttiva europea 2009/50/CE, relativa alle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di Paesi terzi che intendono svolgere lavori altamente qualificati nell’Unione Europea. Nel Testo unico sull’immigrazione è stato introdotto l’articolo 27 quater per regolamentare tale nuova tipologia di nulla osta al lavoro e del relativo permesso di soggiorno.
L’ambiguità della norma di recepimento fin dall’inizio ha reso estremamente complessa la procedura del rilascio di tale fondamentale permesso per l’attrazione dei “talenti” da tutto il mondo. E così mentre la Germania sfornava migliaia di “carte blu” all’anno in Italia il rilascio era quasi nullo.
E’ stato necessario attendere fino al 2014 perché un provvedimento inserito nel pacchetto “Destinazione Italia” , recepito poi in una circolare del Ministero dell’Interno, eliminasse l’obbligo di “certificazione da parte del MIUR della corrispondenza tra titolo d’istruzione superiore e qualifica professionale”.
Tuttavia tale provvedimento non aveva fino ad ora espresso in pieno il suo valore semplificativo poiché restavano troppe diverse interpretazioni da parte dei vari sportelli Unici e Direzioni Territoriali del Lavoro sulla documentazione da allegare alle domande, in particolare per le professioni non regolamentate.
La circolare congiunta Int-Lav prot. 2740 del 05.05.2015 è stata studiata per eliminare tali diverse interpretazioni territoriali sulla documentazione da allegare. Le imprese che desiderano assumere personale altamente qualificato extracomunitario possono accedere ad una procedura semplificata, valida su tutto il territorio nazionale, aderendo ad un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Interno.
Non sussistono le stesse perplessità emerse in un convegno del Ciiaq – Comitato Italiano Immigrazione Altamente Qualificata – sugli altri “protocolli d’intesa” con il Ministero dell’Interno e relativi ai distacchi ex art 27 per dirigenti e personale altamente qualificato extracomunitario.
Infatti le perplessità del Ciiaq erano relative a:

a) obbligo da parte delle aziende di applicazione in toto dei contratti collettivi di categoria, mentre nelle procedure normali ex art 27 si fa solo un generico riferimento ai contratti collettivi di categorie, da prendere in considerazione, ad esempio per le retribuzioni che non devono essere inferiori a quelle applicabili ai contratti collettivi per la medesima tipologia di lavoro.

Questa perplessità era riferita ai “distacchi” transnazionali, mentre una diversa configurazione è relativa alle assunzioni o alla stipula di contratti parasubordinati con contratti italiani per i richiedenti la “carta blu europea”

b) necessità comunque da parte delle aziende di produrre successivamente all’entrata del lavoratore straniero in Italia della medesima documentazione richiesta le normali procedure, con il rischio che vi siano dei problemi nell’accettazione della completezza e ricevibilità dei documenti. Dubbi che sarebbe stato meglio risolvere prima di far entrare in Italia il lavoratore con il visto d’ingresso.

Questa perplessità non sussiste più dal momento che nella circolare 2740 del 05.05.2015 si mette nero su bianco l’elenco completo della documentazione e si ricorda espressamente che il visto viene sì rilasciato sulla base di autocertificazioni, ma che il nulla osta verrà annullato, e di conseguenza il visto, se, una volta entrato in Italia il lavoratore, la documentazione non sarà prodotta allo sportello unico per l’immigrazione.

Giovanni Papperini