Scrivere che i sentimenti , il sesso e la passione sono tra i principali “motori” dell’esistenza è una ovvietà . A volte sfugge la loro importanza nello specifico settore della immigrazione.

I sentimenti, l’amore che si insegue in un altro paese anche lontanissimo dal proprio è molto spesso la principale motivazione della decisione di immigrare. Come lo è lasciare il proprio amore, i propri figli, in patria per cercare fortuna all’estero ed inviare loro il denaro faticosamente guadagnato nella speranza un domani di ricongiungersi con loro.

Per alcuni paesi in via di sviluppo le rimesse degli immigrati sono una delle principali fonti di reddito. Spesso superiori per entità ai fondi della cooperazione internazionale destinati dai paesi più poveri dai paesi più industrializzati. Questo è vero, ad esempio per il Senegal, si veda: Flux des transferts d’argent en Afrique de l’Ouest : Les émigrés Sénégalais pèsent 842 milliards FCFA en 2014

Nessuno dona niente per niente, è ovvio che i paesi sviluppati donano denaro per ricavarne un qualche beneficio, se non oggi un domani, una maggiore considerazione in qualche appalto per le proprie industrie, una concessione mineraria, ecc. Da questo punto di vista le rimesse degli immigrati sono una merce di scambio di favori importante, non sono soldi che fuoriescono dai nostri confini e basta. I paesi che ricevono rimesse dagli immigrati all’estero hanno degli uffici statistici bene informati sui flussi del denaro che ricevono, paese per paese. Con informazioni che i paesi di immigrazione nella maggior parte dei casi non hanno per la informalità delle rimesse. E’ nel loro interesse aiutare, come possono, gli stati da dove provengono più rimesse, perchè sanno che aumentando la ricchezza di quegli stati anche le rimesse dei loro immigrati aumenteranno.

Il sesso, ovvero la domanda di puro sesso distinto dai sentimenti, è una componente importantissima dell’immigrazione.

Si vengono spesso a creare situazioni paradossali in immigrazione per la variabilità estrema del concetto prostituzione da paese a paese. Con valutazioni diverse circa la natura subordinata o autonoma del lavoro dei sex workers, vedi il mio articolo Sesso e (è) Libertà? Il paradosso della presunzione di autonomia del “sex worker” legale.” e per nuove forme di scambi di favori in cambio di prestazioni sessuali non necessariamente rientranti nella prostituzione, almeno come intesa tradizionalmente. Si digiti, ad esempio, sui principali motori di ricerca le parole: “sugar momma, daddies, babies”. Una curiosa attualizzazione e istituzionalizzazione in chiave anglosassone di quello che in Italia c’è sempre stato, semplicemente chiamato in un altro modo e non eccessivamente pubblicizzato.

Una componente che considero fondamentale per l’immigrazione è la passionalità, l’ardore, l’impulsività, a volte anche l’irrazionalità. Pensare di ottenere un visto o un permesso di soggiorno in Italia senza essere pronti ad esprimere tutta la propria passione, passionalità se necessario, focosità, capacità di prendere decisioni rapide, desiderio di raggiungere il risultato sperato è, spesso, pura illusione.

Come ho scritto in questo post su Facebook : “Le storie dello Studio Papperini Relocation – Una precipitosa riunione in Questura “ l’immigrazione è anche improvvisazione, saper cogliere al volo l’occasione con entusiasmo e passione, senza ripensamenti e timori:

“Da settimane ormai con cura stavo raccogliendo la documentazione per presentare alcune pratiche di visti in vari consolati italiani all’estero.
Per ogni pratica avevo ormai quasi finito di raccogliere la documentazione necessaria e mi accingevo a rispedire in patria i clienti, in Italia con permessi di breve durata. Per poi farli rientrare con dei visti di lunga durata.
Quella mattina successe qualcosa che sconvolse i miei piani e quelli degli stranieri, ormai rassegnati a farsi un bel viaggio oltreoceano.
Lessi sul giornale che avevano reso possibile le conversioni dei permessi di breve durata, anche “per affari”, in permessi di lungo durata.
Una porta si era aperta, ma poteva richiudersi da un momento all’altro, come in effetti avvenne.
Penso quella mattina di aver letteralmente “buttato giù dal letto” i poveri clienti, con un ordine perentorio ed inappellabile. Alle 10 erano già tutti al portone dell’Ufficio Stranieri della Questura, allora si chiamava ancora così, ancora confusi per la strana ed improvvisa convocazione.
Siamo entrati e , prima dell’una, siamo usciti con in mano le conversioni dei permessi di soggiorno.
Non so se i clienti hanno realmente capito cosa era successo, mi ricordo solo che erano contenti di essersi risparmiati un lungo viaggio ed evitato l’incognita delle domande di visto all’estero.
L’immigrazione è anche questo: saper cogliere al volo le occasioni migliori che si presentano, pronti a cestinare in un attimo documenti raccolti in mesi. “

Giovanni Papperini