Sanatoria degli stranieri 2018: consigli per la regolarizzazione “caso per caso”
il 15/02/2018
Attenzione potreste avere diritto a regolarizzare la vostra posizione in Italia adesso, senza dover aspettare una sanatoria!
Valutiamo insieme se potete rientrare fin da subito in ipotesi di regolarizzazione in Italia senza dover ricorrere alla “sanatoria” degli stranieri.
A determinate condizioni è possibile regolarizzare la propria posizione senza uscire dall’Italia, in altri casi è necessario uscire, in particolare quando vi sono concrete possibilità di ottenere un visto d’ingresso per una delle 21 tipologie di visto d’ingresso.
La regolarizzazione sul territorio è possibile a determinate condizioni per :
- Richiesta di protezione internazionale come rifugiato (persecuzione personale)
- Richiesta di protezione sussidiaria (in quanto soggetto a grave danno in caso di rientro nello stato di origine)
- Richiesta di protezione umanitaria ( per chi non rientra nelle prime ipotesi ma ha comunque diritto per motivi umanitari ad una tutela)
Un’ottima sintesi di questo tipo di procedure di protezione internazionale è contenuta nel bel volumetto dell’avvocato Paolo Iafrate appena pubblicato per Affari Sociali Internazionali “La normativa sugli immigrati e sui rifugiati in Italia: tra formalità e operatività”
Uno speciale permesso per protezione sociale viene concesso agli stranieri ammessi a programmi di assistenza ed integrazione sociale per:
- Sottrarsi ai pericoli di organizzazioni criminali
- Contribuire all’efficace contrasto di organizzazioni criminali
Uno speciale permesso per motivi di salute è rilasciato per maternità alle donne in stato di gravidanza e per i sei mesi successivi al parto. Tale permesso può essere concesso anche al marito convivente.
Un permesso per motivi familiari può essere rilasciato al coniuge di cittadino italiano o comunitario senza eccessivi oneri burocratici. A determinate condizioni anche al coniuge di cittadino extracomunitario regolarmente presente in Italia.
Chi ha un permesso per studio potrà, nell’ambito dei flussi annuali richiedere la conversione in permesso per motivi di lavoro subordinato o autonomo.
Se non rientrate nelle ipotesi che ho indicato sopra valutate la possibilità di rientrare in patria e richiedere un visto d’ingresso. Le quote per lavoro subordinato generico sono praticamente chiuse da molti anni, tuttavia restano aperte alcune importanti possibilità:
- Visto d’ingresso per tirocinio
- Visto d’ingresso come lavoratore subordinato stagionale ( settore turistico/alberghiero e agricoltura)
Se avete disponibilità economiche elevate e/o capacità imprenditoriali o professionali potete richiedere un visto per residenza elettiva o per lavoro autonomo.
Altre possibilità più ricorrenti sono i visti per studio e quelli per personale altamente qualificato.
Se proprio non ritenete di entrare in nessuna delle ipotesi sopraesposte o non desiderate rischiare o non volete rinunciare ad un lavoro che state svolgendo, anche in maniera irregolare, non vi resta altro che attendere una nuova “sanatoria” o regolarizzazione degli stranieri. In un precedente articolo ho dato alcuni suggerimenti su come prepararsi ad una possibile sanatoria degli stranieri probabile dopo le elezioni di marzo 2018.
Una eventuale sanatoria degli stranieri difficilmente sarà generalizzata, aperta ad un numero imprecisato di persone che ne avrebbero diritto se fossero emanate delle direttive valide per tutti coloro che rientrano in una determinata categoria (tipo : tutti coloro che alla data x risultavano presenti in Italia, che già hanno un datore di lavoro disposto ad assumerli regolarmente e che ha pagato una specie di tassa per regolarizzarli, ecc) . L’idea che sta maturando nella Pubblica Amministrazione è invece quella di proporre alle forze politiche che entreranno nel nuovo parlamento una ipotesi molto meno impattante sul mercato del lavoro nazionale. Quindi non più sanatorie generalizzate, ma una “regolarizzazione/emersione” caso per caso, personalizzata. Riservata solo a persone che possono dimostrare una reale integrazione sul territorio e che meritano quindi di avere una possibilità di sanare la loro posizione in Italia.
Ai suggerimenti che ho indicato in un precedente articolo: “Sanatoria degli stranieri : consigli per la prossima prevista per il 2018”
Cercare di mantenere buoni rapporti con gli attuali datori di lavoro, “in nero” , per evitare contestazioni e rifiuti di avvalorare la sanatoria. È certamente possibile autodenunziare situazioni di rapporti di lavoro irregolari , ma tale prassi è complessa e può ritardare di molto lo svolgimento della procedura
Cercare di evitare ogni infrazione supplementare delle leggi , oltre a quelle dell’immigrazione in senso proprio.
Evitare di farsi coinvolgere in traffici di sostanze illegali, droghe in particolare, ma anche mercanzia contraffatta. Magari non saranno reati gravi come lo spaccio, ma potrebbero creare ostacoli insormontabili per la sanatoria.
Essere sempre in regola con i documenti del paese di origine, le ambasciate estere non guardano alla regolarità formale della presenza in Italia per il rilascio di passaporti o altri documenti
Se avete con voi la famiglia accertatevi di avere i documenti che dimostrano il grado di parentela.
Più complesso dare consigli sull’alloggio, è comunque necessario averne uno e non è possibile fornire lo stesso indirizzo per centinaia di persone
Ne aggiungo altri due, molto importanti in caso di “regolarizzazione caso per caso”
Apprendere il più possibile la lingua italiana e comprendere la cultura e gli usi e costumi dell’Italia in generale e tipici del luogo dove risiedete.
Crearsi una rete di contatti, di amicizie, di persone italiane e straniere regolarmente residenti in Italia che, nel caso, siano disposte a scrivere delle lettere di referenza per voi, scrivendo che hanno avuto modo di conoscervi, che siete brave persone ecc.
Per altre informazioni e consigli rivolgetevi allo Studio Papperini Relocation: www.studiopapperini.com
email: info@studiopapperini.it
telefono: 0686895810
cercheremo di darvi informazioni e suggerimenti utili per essere pronti ad una futura, probabile, sanatoria degli stranieri.
Giovanni Papperini