Perché i Talenti stranieri servono nel superiore interesse della Patria
il 10/03/2017
Recentemente stanno guadagnando consensi in Occidente, Italia compresa, movimenti “sovranisti” per principio contrari all’immigrazione. Questo per svariati motivazioni, come:
errate gestioni dell’immigrazione di massa
sovradimensionamento delle organizzazioni nate a tutela di minoranze che hanno acquisito un potere ed un’influenza eccessiva rispetto al numero delle persone che dichiarano di rappresentare
eccessi nel politically correct che è divenuto quasi una sorta di inquisizione
squilibri economici che hanno penalizzato le classi medie causati da una globalizzazione mal gestita
Alcuni movimenti politici cavalcano tale malcontento della classe media proponendo soluzioni semplicistiche anti-immigrazione ed anti-globalizzazione con una, presunta, tutela degli interessi della nazione. Per salvaguardare la sua identità ed indipendenza.
Campione di tale movimento è Trump. Tuttavia lo stesso Trump, una volta salito al potere ha dovuto correggere il tiro, in particolare contro l’immigrazione in toto anche quella dei cervelli. Questo perché è apparso chiaro che la grandezza dell’America è in gran parte dovuta alla sua capacità di attrarre talenti ed investitori da tutto il mondo. Molti immigrati o figli di immigrati o manager ed expat sono alla base dello sviluppo della Silicon Valley e di altri importanti centri produttivi e di ricerca negli States.
E’ bizzarro che mentre lo stesso Trump è dovuto scendere a patti con le multinazionali USA, che non potrebbero fare a meno di personale altamente qualificato da tutto il mondo, qui in Italia alcuni movimenti politici che dicono di seguire le sue tracce abbiano assunto una posizione contraria in toto all’immigrazione, anche quella più qualificata. Questo col dichiarato intento di proteggere gli interessi nazionali.
Niente di più errato!
L’interesse superiore della Patria si tutela rendendo la nazione più attrattiva possibile per gli investitori ed i talenti provenienti da ogni parte del mondo.
La presenza nelle aziende e nelle città di manager, imprenditori, artisti e scienziati stranieri arricchisce la nazione. Si creano realtà cosmopolite in grado di apportare non solo capitali e forze lavoro altamente qualificate, quanto idee nuove per l’Italia. Modi di vivere diversi in grado di agevolare la modernizzazione della nazione.
Infatti nonostante i potenziali progressi della scienza e della tecnologia l’essere umano resta sempre una “scimmia nuda” come scrive Morris.
La tecnologia in teoria non ha limiti prefissati se non nella capacità degli uomini di accettare sue conseguenze quando queste scombussolano consolidati modi di vivere. Altrimenti già gli stessi disegni di Leonardo da Vinci avrebbero permesso un’accelerazione del progresso tecnologico con svariati secoli di anticipo.
E’ la presenza di realtà, anche piccole, di expat, di imprenditori, freelance, artisti e intellettuali provenienti da ogni parte del mondo che crea quell’humus di idee, di innovazione di pensiero che rende grande una nazione e l’Italia deve diventare nuovamente grande come nel Rinascimento!
Giovanni Papperini