«La passion des choses ne vient pas de la bonté ou de la beauté pure de ces choses, elle vient surtout de leur corruption. On aimera follement une femme, pour sa putinerie, pour la méchanceté de son esprit, pour la voyoucratie de sa tête, de son cœur, de ses sens; on aura le goût déréglé d’une mangeaille pour son odeur avancée et qui pue. Au fond, ce qui fait l’appassionnement : c’est le faisandage des êtres et des choses»

(Fratelli Goncourt, Journal, 30 agosto 1866. Citazione tratta dal blog http://www.juanasensio.com/).

I fratelli Goncourt con queste frasi hanno voluto dire che “la passione per qualcosa non deriva dalla sua bontà o dalla sua bellezza ma soprattutto dal grado di sfrenatezza che scatena. In fondo la qualità che suscita la passione è la “faisandage” – intesa come la penetrante selvatichezza dei fagiani che permane intatta nonostante il frollamento – degli esseri e delle cose. La passione narrata nei millenni da poeti come Catullo o come D’Annunzio, cantore di una sensualità selvatica (vedi “La pazza del Bargello. Il D’Annunzio pagano “ di Luca Leonello Rimbotti) . O gustata in mille ricette afrodisiache dove primeggiano piante ed animali selvatici. (vedi le “Le cento migliori ricette afrodisiache” di Paola Balducchi). La tecnologia sempre più avanzata, la digitalizzazione delle immagini e la loro fulminea trasmissione in tutto il Mondo, gli OGM, le direttive europee sulla commercializzazione delle piante e degli animali selvatici, l’asfalto dei giardini pubblici per renderli più sicuri, il carpire con telecamere speciali la più recondita vita degli animali nelle foreste più profonde e l’immediata diffusione in rete, l’inscatolamento da parte delle aziende farmaceutiche di quelle che erano antiche ricette afrodisiache, sembra contraddire il bisogno di selvatichezza innato nell’eros. In realtà la tecnologia non spegne l’eros e la sua “selvatichezza”. Lo dimostra plasticamente in un fumetto Paolo Eleuteri Serpieri. Autore della formosa e sensuale “Druuna”, eroina in un futuro dove l’Umanità è sì tecnologicamente avanzata e senza neppure un albero, ma anche , paradossalmente, rinselvatichita. Druuna mantiene intatta la sua carica erotica anche di fronte ad un avanzatissimo computer nella plancia di un avveniristico ed inquietante pianeta-astronave. In un’intervista l’Autore definisce l’erotismo come una situazione (vedi “L’erotismo? È una situazione”. Intervista a Paolo Eleuteri Serpieri” a cura di Renato Pallavicini).

Giovanni Papperini