“Poteri forti” o accozzaglia di vigliacchi?

La responsabilità per la disastrosa situazione italiana, con un debito pubblico terrificante, vedi gli aggiornamenti in tempo reale sul sito dell’Istituto Bruno Leoni del debito pubblico e dell’ancora più raccapricciante debito pubblico pro capite, è solo in parte addebitabile ad una classe politica non all’altezza del suo ruolo e troppo spesso adusa alla corruzione ed alla commistione con la criminalità organizzata. Una rilevante parte di tale disastro ricade senz’altro sulla evanescente “materia oscura” sempre evocata dai politicanti per legittimare gli esorbitanti “costi della politica”, a loro dire necessari per proteggere l’inerme popolazione dallo strapotere dei “Poteri forti”.

Ma dove sarebbero questi “poteri”, così “forti” che per contrapporvisi la nazione deve sobbarcarsi l’onere di sostenere oltre un milione di persone che vive, direttamente o indirettamente, di politica?
Sono così “forti” le imprese che finanziano a pioggia tutti i partiti per non inimicarsi nessuno?
Sono forse “forti” le grandi aziende estremamente avverse al rischio, timorose di prendere decisioni non convenzionali o, inizialmente, impopolari? Sono così “forti” e determinate le persone al vertice di aziende di beni di consumo, quando è sufficiente una campagna di boicottaggio, ben orchestrata da chi ha in mano le leve per manipolare il consenso popolare, perché ritirino immediamente le loro esternazioni su argomenti di interesse generale? Sono così “forti” le imprese disposte ad ogni compromesso ed al versamento di ogni “contributo volontario” a partiti o a funzionari pubblici corrotti pur di accaparrarsi un corposo appalto pubblico? Sono forse “forti” le imprese che si sottraggono a far sentire la loro voce su come migliorare lo stato della Nazione dove sono nate e da dove traggono la loro fama internazionale, con la giustificazione formale di avere la sede legale societaria all’estero?

Giovanni Papperini