Il risentimento popolare contro l’ipergarantismo verso gli immigrati delinquenti è strumentalizzato per dirottare altrove gli investimenti diretti esteri?

 

Gravi errori ed incompetenza delle autorità competenti nella gestione del fenomeno dell’immigrazione di massa e nei rapporti con le etnie RSC presenti in Italia insieme a fenomeni di iper-antidicriminazione creano un comprensibile risentimento popolare.
Risentimento che esonda ogni qualvolta un grave episodio di cronaca nera ha come protagonista un immigrato. Questo in maniera indipendente dall’essere un reato “culturalmente motivato” o meno. La maggior parte non lo sono. Un reato “culturalmente motivato”, è ad esempio, la “infibulazione” o la segregazione forzata della donna. Si tratta perlopiù di reati di squilibrati o violenti o ubriachi, per ventura anche stranieri, ma che non hanno commesso il reato per odio razziale verso gli Italiani, avrebbero colpito chiunque avesse avuto la sventura di incontrarli allo scoppio della loro ira cieca . Come nel caso dello sfortunato ragazzo di Terni, ucciso da un immigrato illegale ancora libero di muoversi in Italia nonostante l’espulsione, a causa di procedure ipergarantiste.
La rabbia della gente tracima in una valanga di cinguettii “cattivisti” nelle piazze online come Twitter e Facebook.
Qualcuno, intuendone le potenzialità in termini di riscontri, voti, numero di lettori, di like, ecc. ha pensato bene di provare ad incanalare questa rabbia popolare.
Lo fanno organizzazioni e giornali seri ed autorevoli, ma anche partiti e movimenti dichiaratamente xenofobi se non razzisti e giornali che, per vendere più copie, alzano il livello di xenofobia verso gli immigrati come nel passato le Tv alzavano di qualche centimetro le gonne delle soubrette per innalzare lo share.
E’ grave che nella foga antiimmigrati delinquenti e/o anti-RCS queste organizzazioni o giornali o siti web aizzino la rabbia degli Italiani verso le “multinazionali”, il “nuovo ordine mondiale mondialista”, la “globalizzazione” ecc adducendo a loro precisi disegni criminosi una invasione dell’Italia da parte degli immigrati più poveri e disperati del mondo.
Chi cade in questa trappola non si rende conto che una campagna denigratoria contro le “multinazionali” ed in generale gli imprenditori esteri non è certo l’ideale per la creazione di un clima attrattivo nei confronti degli investimenti diretti esteri.
Investimenti che, invece, si dirigono in massa verso la vicina Svizzera, non certo solo per un favorevole trattamento fiscale, ma anche perché città come Ginevra sono tra le più cosmopolite al mondo e gli expats sono ben accolti e non messi alla berlina o insultati solo perché la loro pelle non è bianca o perché portano un turbante in testa.
Gli Svizzeri hanno già tanti investitori esteri, dispiace che proprio dalla Svizzera la piattaforma web Forebase Italia contribuisca ad alimentare un clima di odio verso gli stranieri in generale, con l’inserimento nel sito di quesiti pubblici solo apparentemente neutrali. La piattaforma Forebase è gestita dalla società Zillian, creata dal fiduciario svizzero Domenico Scarfò, già utilizzato dall’ex esponente leghista Prosperini come intermediario-prestanome per una tangente con l’Eritrea.

Giovanni Papperini