Perché non dobbiamo rassegnarci a chiamare “mostro” ciò che ribolle sotto i Campi Flegrei
il 06/06/2017
La possibile eruzione del mega vulcano sotto i Campi Flegrei prima di quanto si prevedesse non deve farci rassegnare a chiamarlo “mostro”.
Il “mostro” è per definizione invincibile per l’essere umano, perché sconosciute sono le sue caratteristiche e capacità distruttive.
“Mostri” erano gli Elefanti di Annibale per i Romani che mai prima li avevano visti, eppure neppure loro sono riusciti a travolgere Roma.
“Mostro” era il Ciclope Polifemo, eppure l’astuzia di Ulisse lo ha sconfitto.
“Mostro” imponente era Golia, eppure l’audacia di un ragazzo lo ha messo a terra.
Anche se il ribollente magma sotto i Campi Flegrei appare ora invincibile, completamente libero a suo piacimento di distruggere tutto quello che frappone sulla sua strada di risalita verso la superficie, in realtà non è così.
Anche la più ardente della lava DEVE rispettare le leggi che regolano la natura degli elementi inorganici, qualsiasi forma abbiano, qualsiasi temperatura raggiungano, qualsiasi composizione chimica abbiano, a qualsiasi pressione siano soggetti!
Il Vulcano non è come il mostro alieno Mozzilla che fa come cazzo gli pare, è terribile ma sempre “terrestre” ed inorganico non un essere vivente proveniente da un’altra galassia.
Si deve comportare come questa pietra
si dovrebbe comportare a quelle temperature ed a quella pressione e questo lo possiamo studiare in laboratorio fin da ora.
Se l’uomo riuscirà a conoscere le regole, che dettano come si deve comportare qualsiasi elemento naturale inorganico, siano chimiche, fisiche o elettromagnetiche dei singoli componenti il magma può prevedere come si comporterà.
Un domani, forse non troppo lontano, sarà anche in grado di modificarne il corso.
Ora è pura speculazione fantascientifica, ma un domani, forse, un super elettromagnete potrebbe in qualche modo interferire sulla, sia pure piccola ma pesante, componente ferrosa del magma, che a temperatura inferiore ai 770 gradi celsius abbia conservato il suo magnetismo e modificare il percorso della lava.
Giovanni Papperini