Vi è  il concreto rischio di un boom di frodi dell’immigrazione in questa complessa fase politica, con un mix di incertezza ed attesa di governi espressione di partiti che hanno preannunciato duri provvedimenti contro l’immigrazione irregolare.

Provvedimenti che appaiono per la loro approssimazione e fumosità più “grida manzoniane” che altro.

Nessuno dovrebbe considerare “normale” la presenza di un consistente numero di stranieri in posizione irregolare sul territorio, ma le motivazioni che hanno portato a questa situazione non si rimuovono con un colpo di bacchetta magica. Spesso derivano da incongruenze legislative e da norme cervellotiche. Dalla mancata emanazione da molto tempo di “flussi annui” di entrate regolari. Dalla presenza di un mercato del lavoro “duale”, con un parte di lavoratori superprotetti ed un’altra assolutamente priva di qualsiasi minimo diritto.

 Pensare di “cacciare” in un battibaleno decine, centinaia? di migliaia di stranieri in posizione irregolare può essere stato un buon slogan elettorale, ma adesso occorre pensare alla realtà. Alla circostanza non si possono espellere in massa gli stranieri senza accordi con gli stati di origine. Non si può inoltre pensare che, in particolare in territori a forte presenza malavitosa, la malavita non si getti a pesce su un mercato della disperazione.

Un crescente numero di stranieri che da molti anni vivono irregolarmente in Italia, dove comunque lavorano ed hanno cercato di inserirsi nella società, temono di essere allontanati da un giorno all’altro dall’Italia.

Gli stessi datori di lavoro che da anni li hanno ospitati nelle loro case come badanti o li hanno accolti nei loro laboratori di artigiani temono di venir accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ne hanno bisogno e in questi anni hanno instaurato spesso rapporti di amicizia che vanno oltre i rapporti di lavoro, ma la prospettiva di rigidissimi controlli li potrebbe spingere a rinunziare alla loro collaborazione per non esporsi a rischi di pesanti sanzioni e riprovazione pubblica.

Gli stranieri in posizione irregolare, ma che, a parte la situazione amministrativa irregolare, si sono sempre comportati bene ed hanno sempre rispettato le leggi italiane potrebbero essere irretiti da criminali dediti a frodi dell’immigrazione.

Di recente ho notato che sono in crescita frodi di immigrazione volte a “regolarizzare” stranieri in posizione irregolare in Italia.

Una delle frodi più diffuse di questo tipo è rappresentata dai “matrimoni di comodo”.

Matrimoni tra Italiani o comunitari ed extracomunitari in posizione irregolare. Come il caso scoperto ad Udine: “Udine, contratti di lavoro e matrimoni falsi per avere il permesso di soggiorno: 72 denunce” ed a Tortona: “Un finto matrimonio per il permesso di soggiorno finisce con due arresti”

A tali frodi dell’immigrazione si affianca il sempre fiorente ricorso a corruzione di pubblici funzionari perché, con falsi ideologici, manomettano pubblici registri di immigrazione o anagrafici.

Come nel caso dell’operazione dei Carabinieri denominata “Easy Residence”.  È in crescita anche il ricorso a “maghi” dei certificati falsi per ottenere documenti difficilmente riconoscibili da controlli superficiali, come potrebbero essere inevitabilmente controlli su tutti gli stranieri sul territorio.

Per combattere tale trend criminoso e permettere agli stranieri più integrati nella comunità di poter regolarizzare la propria situazione è veramente necessario avviare il più presto possibile una seria “sanatoria”. Una “regolarizzazione” caso per caso, che distingua tra chi ha interesse reale a regolarizzare la propria situazione amministrativa , avendo già un lavoro ed un buon rapporto con la comunità, da chi invece preferisce vivere ai margini della società e non desidera assolutamente venire allo scoperto. Solo in questo modo si potranno calibrare i provvedimenti di espulsione verso le persone che non solo sono in posizione irregolare in Italia ma mostrano con azioni di criminalità, con spaccio di droga, con comportamenti violenti ecc. il loro disprezzo per la società che li ospita e nessuna volontà di integrazione.

Porre in atto una rigorosa “sanatoria” o “regolarizzazione degli stranieri in posizione irregolare ma che lavoro e hanno raggiunto un alto grado di integrazione con la comunità è possibile ed auspicabile come ho scritto in questo articolo:

Come attuare la regolarizzazione degli stranieri “caso per caso” nel 2018

Altrimenti il rischio di provvedimenti “messianicamente” risolutivi del fenomeno dell’immigrazione irregolare è quello di far crescere a dismisura il “mercato parallelo” della falsificazione documentale, dei “giri” corruttivi, ecc. In tal modo le Forze dell’Ordine dovranno distrarre parte delle loro, non infinite, risorse per questi tipi di reati, riducendo per forza di cose la loro concentrazione investigativa contro trafficanti, spacciatori, membri di mafie straniere ecc. e le frodi in entrata, vedi il recente caso dei 400 passaporti in bianco sottratti alla Questura di Trapani. Oltretutto un fiorente “mercato nero” di documenti e di corruzione può essere appetibile anche per pericolosi terroristi internazionali, “clandestini” per scelta strategica.

 

Giovanni Papperini